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Uno dei “tesori” della Montagna Pistoiese: il ponte di Castruccio Castracani.
Il ponte di Castruccio si trova nel Comune di San Marcello Piteglio (PT), vicino al più famoso Ponte Sospeso, in località Lolle, nei pressi di Popiglio. Per gli abitanti del luogo è conosciuto anche come il ponte di Campanelle.Il ponte porta il nome di Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore di Lucca, che lo costruì nel 1317 sulle rovine di un precedente ponte romanico sul torrente Lima, al tempo linea di confine tra  il territorio di Lucca e quello di Pistoia. È un ponte dalla singolare forma a schiena d’asino, con un’unica arcata a tutto sesto alta circa 10 metri dall’alveo del fiume, realizzato in muratura con ciottoli di fiume e pietra che ricorda molto “The Brig o’ Doon” in Scozia.Per adattarsi al forte dislivello tra le due sponde, il piano di calpestio è poco inclinato sul lato destro, mentre è molto accentuato sul lato sinistro.Sulla riva sinistra del fiume si trovano “le Vecchie Dogane“, due edifici in pietra che all’epoca di costruzione del ponte controllavano il traffico di merci e persone tra Lucca e Pistoia, oggi ristrutturati ed adibiti ad agriturismo.Dal lato opposto si trova “il Mulino di Domenico o di Campanelle“, da cui deriva l’altro nome del ponte, costruzione databile tra la seconda metà del ’700 e la prima metà dell’800. Il mulino, alimentato dal torrente Torbida, è stato attivo fino alla metà del secolo scorso, uno degli ultimi a rimanere in funzione sulla Montagna Pistoiese.In passato la presenza dei mulini ad acqua era molto diffusa in Toscana: piccoli mulini che macinavano grano, granoturco ma soprattutto castagne essiccate per l’alimentazione dell’uomo, talvolta orzo e avena per il bestiame.
Le castagne o i cereali venivano convogliati nella tramoggia che dosava la quantità giusta da passare nel palmento.
Il palmento è l’insieme delle due macine di pietra delle quali quella inferiore fissa e quella superiore azionata dal ritrecine, la ruota orizzontale a pale in legno di quercia, stagionata nell’acqua, azionata dalla caduta dell’acqua.
I palmenti erano detti “a nero” se utilizzati per le castagne, “a bianco” quelli utilizzati per i cereali.
Una curiosità: dal mulino deriva l’espressione “mangiare a quattro palmenti”, per indicare il mangiare in sovrabbondanza e avidamente, riferito alla grande quantità e velocità con cui quattro palmenti possono macinare i cereali.
Il ponte di Castruccio è legato ad un episodio storico particolare: il tradimento di Filippo Tedici.
Ma partiamo da suo zio Ormanno Tedici, ricco e rinomato abate benedettino, Capitano del Popolo di Pistoia nel 1322 e Signore della città dal 1323 al 1324. Fu il massimo rappresentante del “partito della tregua”, promuovendo una politica di tipo moderato e di mediazione con le città rivali di Lucca e Firenze. La storia ci racconta che fu amatissimo e intensamente voluto dai pistoiesi, in particolar modo da artigiani e contadini, al quale assicurò un periodo di pace e prosperità. Tuttavia il suo mandato fu breve, durò solo fino al 1324 quando fu spodestato dal nipote Filippo Tedici, uomo vile, che vendette Pistoia a Castruccio Castracani e ai lucchesi in cambio di 10.000 fiorini d’oro, del vicariato della città e della mano della figlia di Castruccio Castracani, Dialta. Ma tre anni più tardi, morto Castruccio Castracani, Filippo Tedici fu esiliato da Pistoia. Tentò una congiura per rientrare in città, ma fallita fu costretto a rifugiarsi sulla montagna pistoiese. La leggenda narra che al confine con il territorio lucchese, proprio nei pressi del ponte di Castruccio, Filippo Tedici venne catturato dagli abitanti del luogo fedeli a Pistoia e decapitato. La testa di Filippo Tedici fu condotta in città, scolpita nella pietra e posta, a perpetua memoria del tradimento e in segno di monito, sulle facciate di vari palazzi e sul portale maggiore della chiesa di Sant’Andrea a Pistoia. Secondo la tradizione quest’ultima scultura, dai lineamenti porcini, appariva annerita perché in segno di sdegno vi venivano spente le torce prima di entrare in Chiesa. Storia un po’ truce ma che ai bimbi piace molto.
Il sentiero medievale
Attraversato il ponte di Castruccio il sentiero di origine medievale conduce all’antico borgo di Popiglio. È una ripida mulattiera costituita da grossi ciottoli di fiume, immersa in un bosco di robinia (cascia) e castagno. Lungo il cammino alcune Verginine ricordano che un tempo questo era un percorso processionale per propiziare il buon esito dei raccolti: la Verginina in Colle del XIX secolo, la Cappellina di San Pietro del XVI secolo e la Verginina della Veduta del 1732.
Non rimane quindi che mettersi in cammino, sfruttando questo bellissimo percorso….PONTE - POPIGLIOA pochi passi dal ponte di Castruccio e dalle Dogane, seguendo invece il sentiero che si inoltra nel bosco, si trovano altri due piccoli ponti in pietra: quello sul torrente Torbecchia e quello sul torrente Liesina, costruiti con la stessa tecnica ma di dimensioni molto minori.Come arrivare
Il ponte si trova a Lolle, in provincia di Pistoia. Da Pistoia e si seguono le indicazioni per l’Abetone (ss 66) sino alla località Le Piastre, poi si svolta a sinistra, in direzione S. Marcello Pistoiese, lungo la ss 633, su quella strada si trovano le indicazioni per Lolle, una piccola stradina in discesa sulla sinistra che arriva vicino al fiume Lima, dove si lascia la macchina e si prosegue a piedi verso il fiume. Dopo 10-15 minuti di cammino, si arriva al ponte.
Il ponte è raggiungibile anche dall’abitato di Popiglio, sull’altro versante.

Donatella

Donatella

Sono Donatella, mamma di Lorenzo e Sofia. I "bimbi" sono loro e "bimbiagiro.it" è il nostro blog. In questi articoli c'è una parte dei nostri ricordi, delle nostre storie, ma anche tanti spunti per nuove esperienze...