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Chi non conosce la leggenda della spada nella roccia, che il giovane Artù riuscì ad estrarre divenendo re d’Inghilterra?Personalmente sono molto legata a questo tema perché “La spada nella roccia” di T. H. White è il libro che una cara amica regalò a mio figlio, ancora piccolissimo, con l’augurio che fosse il primo di una lunga serie… Libri a parte, è però grazie ai molti adattamenti cinematografici, e al film della Disney in particolare, se il personaggio di Artù è familiare a tutti i bambini, miei inclusi.Forse però non tutti sanno che una leggendaria spada nella roccia esiste davvero ma non è di re Artù e non si trova in Inghilterra. E’ la spada di un cavaliere di nome Galgano, non diventato re ma santo, e si trova in Toscana, più precisamente a Chiusdino, nel verde della Val di Merse, a circa 40 chilometri da Siena, vicino ad una spettacolare abbazia con il cielo al posto del tetto.Nel cuore della campagna senese, in uno scenario naturale bellissimo, sorge il piccolo colle di Montesiepi e in cima a questo la chiesetta fondata nel 1181 sul luogo dove San Galgano si ritirò in eremitaggio.L’eremo è a pianta circolare ed al centro, sotto la volta semisferica a fasce concentriche di cotto e travertino, conficcata in una roccia fino all’impugnatura è una spada di ferro.Il richiamo al ciclo bretone di Re Artù è immediato.
Secondo la tradizione però è la spada che Galgano avrebbe infisso nel masso in segno di rinuncia alla vita secolare e di devozione alla croce, trasformandola proprio in croce per le sue preghiere, simbolo di pace e redenzione.Attualmente la spada è protetta da una teca ma fino ai primi del Novecento era coperta da una grata metallica e poteva essere completamente estratta, contrariamente a quanto riportato dalle testimonianze più antiche. In seguito, per prevenirne il furto, fu bloccata con del piombo fuso versato nella fessura e la grata eliminata. Purtroppo nel 1960 e nel 1991 dei vandali, credendosi moderni Re Artù, nel tentativo di estrarre la spada hanno provocato gravi danni e fu deciso allora di aggiungere la cupola protettiva.Numerose le indagini scientifiche svolte sul manufatto, i cui risultati hanno confermato che si tratta di una spada del XII secolo.
Annessa all’eremo è una cappella trecentesca affrescata dal pittore senese Ambrogio Lorenzetti (ricordate di portarvi dietro monete da 0,50 centesimi per illuminarla) in cui sono conservati due arti umani mummificati del XII secolo. La tradizione vuole siano appartenuti ad un malvagio che dopo aver tentato di spezzare la spada sia finito sbranato dai lupi fedeli a San Galgano.Chi era San Galgano?
Le notizie che abbiamo su Galgano si basano sugli atti del processo di beatificazione che si svolse a soli quattro anni dalla sua morte, ritenuto il più antico processo di canonizzazione pervenuto sino ai nostri giorni, alcune biografie risalenti al XIII e XIV secolo, nonché le tradizioni trasmesse oralmente dagli abitanti del luogo.Secondo queste fonti Galgano nacque attorno all’anno 1148 a Chiusdino, il paesino a pochi chilometri dall’eremo dove è possibile vedere ancor oggi la casa natale, da una famiglia della piccola nobiltà locale.
Dopo la morte del padre, l’Arcangelo Michele apparsogli in sogno lo avrebbe spinto a diventare cavaliere, producendo un profondo cambiamento nella sua vita.
Alcuni anni più tardi una seconda apparizione dell’Arcangelo Michele, sempre in sogno, lo avrebbe condotto fino a Montesiepi dove i 12 Apostoli gli avrebbero impartito l’ordine di costruire una casa in onore di Dio in cui ritirarsi.
Dissuaso dalla madre, durante un viaggio Galgano ebbe un’altra esperienza mistica: per ben due volte il suo cavallo si bloccò e lasciate le briglie questo lo condusse a Montesiepi. Fu così che Galgano decise di ritirarsi a vita eremitica dedicandosi alla penitenza, in compagnia di lupi selvatici.
Era il 25 dicembre, giorno di Natale, del 1180.
In segno di rinuncia e di conversione capovolse la spada e la conficcò nella roccia, trasformandola così in croce.
Questo fu il primo di una serie di miracoli.
Molto probabilmente Galgano, con il consenso di Papa Alessandro III, diede origine ad un piccolo cenobio ma fu un’esperienza eremitica breve perché il 30 novembre 1181 morì e il 3 dicembre fu sepolto accanto alla sua spada.
L’anno seguente fu dichiarato Santo.
La sua tomba divenne meta di pellegrinaggi e numerosi furono i miracoli di cui ci è giunta notizia, avvenuti per intercessione del Santo.
I cistercensi successivamente si appropriarono della leggenda e costruirono sul luogo dell’eremitaggio la Chiesa e successivamente la vicina Abbazia di San Galgano.Molte le analogie con ciclo arturiano, a partire dal nome Galgano che richiama quello di uno dei cavalieri della tavola rotonda, Galvano appunto, ma tante anche le differenze.
Innanzi tutto Re Artù appartiene al mondo delle leggende, Galgano è un personaggio realmente esistito, ma la differenza fondamentale è che il giovane Re Artù estrasse la spada dalla roccia, mentre Galgano la conficcò nella roccia in segno di conversione. Insomma, come lo ha definito mia figlia, in maniera un po’ semplicistica, “la storia della spada nella roccia alla rovescia”.
Forse esiste un collegamento fra San Galgano e Re Artù, forse il nostro Santo ha veramente ispirato, almeno in parte, la saga arturiana o forse è accaduto esattamente il contrario, impossibile al momento stabilirlo.
Qualunque sia la verità lasciatevi trasportare con i bambini dalla magia di questo luogo, ricco di fascino e di mistero, in un’avventura fra storia, arte, fede e leggenda.Consigli
Per rendere ancora più interessante la visita ai bambini: prima di partire, o durante il viaggio come abbiamo fatto noi, leggete con loro il libro “San Galgano e la spada nella roccia” raccontato da Daniela Braccini con illustrazioni di Alice Rossi.
Informazioni
Parcheggiata l’auto nel grande parcheggio videosorvegliato e gratuito che si trova ai piedi della collina, abbiamo abbinato la visita dell’eremo a quella dell’ abbazia cistercense di San Galgano poco distante.
La salita all’eremo è possibile attraverso un sentiero nel bosco che collega l’abbazia alla chiesetta o una breve strada carreggiabile. Noi abbiamo deciso di provare il primo all’andata, in salita, e la seconda, più comoda, al ritorno.
In prossimità dell’eremo, punto ideale per una sosta, incontrerete il Salendo Wine Bar con giochi all’aperto per i bambini, dove vi consiglio di degustare il locale vino “Galgano di Montesiepi”, proveniente proprio dalle vigne adiacenti.
Orario di apertura al pubblico
La chiesa è visitabile tutti i giorni dalle ore 9,00 al tramonto, tenendo però presente che la domenica alle 11,30 vi si celebra la Santa Messa.
Biglietti
L’ingresso è gratuito.
Per maggiori informazioni e prenotazioni:
Eremo di Montesiepi
Località San Galgano
53012 Chiusdino (SI)
Tel. (+39) 0577 756700
http://www.sangalgano.info/

Donatella

Donatella

Sono Donatella, mamma di Lorenzo e Sofia. I "bimbi" sono loro e "bimbiagiro.it" è il nostro blog. In questi articoli c'è una parte dei nostri ricordi, delle nostre storie, ma anche tanti spunti per nuove esperienze...

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