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In Lunigiana, quel lembo di terra toscana che si allunga tra la Liguria e l’Emilia, si narra di un “Lupo Mannaro” che la notte terrorizzava gli abitanti del Piagnaro, l’antico borgo della città di Pontremoli sorto attorno al castello…Piagnaro è il nome della fortezza che sovrasta Pontremoli e il borgo del Piagnaro è il gruppo di case in pietra arenaria sorte attorno a questa. Il nome insolito deriva dalle “piagne” o “pagne” o “planele”, le lastre d’arenaria grigia utilizzate da sempre in Lunigiana per realizzare i tetti delle abitazioni.In questo borgo medievale, nei primi anni dell’Ottocento, nacque una leggenda da brividi: quella del Lupo Mannaro o, come dicono qui, Lupomannaio.
Il “Lupo Mannaro” o “Licantropo” è un uomo che diventa lupo, una figura leggendaria molto diffusa in tutto il mondo ma il licantropo lunigiano rispetto ad altri è più umano, meno pauroso, e la sua leggenda adatta ad essere raccontata anche ai bambini, in perfetto stile Halloween.
Camminando attraverso il borgo del Piagnaro, diretti al Castello del Piagnaro e al Museo delle Statue Stele, ne approfitto per raccontare la leggenda ai bimbi, anche perché questa è la sua cornice naturale, è qui che è ambientata: nei vicoli stretti e grigi che stiamo percorrendo.
Se un tempo questa storia terrorizzava il borgo, oggi, agli occhi di bambini è solo una leggenda che rende più interessante la visita di Pontremoli, aggiungendovi un ché di stregato e di horror insieme.
La sera, quando ancora non esisteva la televisione, le famiglie del luogo si riunivano attorno al focolare della casa “a veglia” e come passatempo gli anziani raccontavano ai più piccoli storie di fantasmi, di folletti e di streghe, leggende misteriose della Lunigiana che in questo modo sono state tramandate di generazione in generazione, giungendo fino a noi. La leggenda del Lupo Mannaro è una di queste.All’epoca della leggenda il borgo del Piagnaro era privo di illuminazione pubblica e dopo il tramonto veniva completamente avvolto dall’oscurità.  Sulle montagne attorno c’erano i lupi, con cui la popolazione aveva imparato a convivere ma sempre con una certa dose di paura.
La leggenda narra che di notte, nei vicoli angusti e scuri del borgo, ai piedi della fortezza, si aggirava un essere mostruoso,  mezzo uomo e mezzo lupo, che emettendo orribili ululati incuteva il terrore nella popolazione.
Gli venne dato il nome “Lupomanaio”.Si narra che avesse la forza di sette uomini e fosse invulnerabile alle armi da fuoco.
Ad accompagnarlo un gruppo di cani randagi che lo seguivano come se fosse il loro capo-branco.
L’unico animale che temeva era il gallo, probabilmente perché il suo canto annuncia il sorgere del sole e la fine delle sue scorribande.
Le madri raccomandavano ai propri figli di non uscire la sera, in particolar modo quando c’era la luna piena, ma di starsene in casa chiudendo bene la porta.
Se poi, disgraziatamente, lo si incontrava, guai a guardarlo negli occhi gialli per non morire di paura o esser mangiato vivo. Ma “trei scalin soli lü il poss montèr sü” (tre scalini soli può salire), quindi bastava salire più di tre scalini per essere fuori pericolo.
Ogni generazione aveva un Lupo Mannaro, o addirittura più di uno.
Secondo la tradizione, per guarire chi era affetto da licantropia occorreva forargli una mano con una lesina da calzolaio, un particolare punteruolo con la punta curva.
Ai giorni nostri, con l’illuminazione elettrica, il Lupo Mannaro non si aggira più da queste parti, ma la sua leggenda è ancora viva, non solo a Pontremoli, ma in tutta la Lunigiana, anche grazie a certa letteratura locale che ha contribuito a salvarla, a partire dal poeta Luigi Poletti che nei primi anni del ‘900 gli ha dedicato la poesia in dialetto pontremolese “Al lupomanaio”.
Al castello del Piagnaro e al Museo delle Statue Stele ci tratteniamo fino all’ora di chiusura e quando usciamo fuori il sole sta già tramontando. Scendendo a piedi verso il centro di Pontremoli riprendo a parlare del Lupo Mannaro con i bimbi.
Sarà la sera che avanza, sarà la soggezione della storia, ma da ogni angolo sembrano spuntare delle strane ombre. Poi mi immagino questi vicoli completamente senza luce e un pensiero mi assale: chissà se stasera c’è la luna piena.Per chi fosse interessato a conoscere meglio la leggenda, nel borgo del Piagnaro vengono organizzati tour a piedi, in notturna, alla scoperta del Lupo Mannaro di Pontremoli. Se andate, tenete a mente i tre scalini!

Donatella

Donatella

Sono Donatella, mamma di Lorenzo e Sofia. I "bimbi" sono loro e "bimbiagiro.it" è il nostro blog. In questi articoli c'è una parte dei nostri ricordi, delle nostre storie, ma anche tanti spunti per nuove esperienze...