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L’ Amerigo Vespucci, “la nave più bella del mondo”, il 21 settembre ha fatto il suo trionfale ritorno nel porto di Livorno dopo una lunga Campagna di Istruzione che si è svolta tra il Mar Baltico, l’Oceano Atlantico, i fiordi danesi e ovviamente il Mar Mediterraneo.
La Nave Scuola
A bordo, oltre all’equipaggio, i 127 Allievi del primo anno dell’Accademia Navale, i Cadetti, di ritorno da un’indimenticabile esperienza formativa vissuta con il nome di battaglia di “Spartani” e il motto “Intra fluctus Impavidi, ad Victoriam Tenaces” (Intrepidi attraverso le onde, tenaci verso la vittoria): sì, allievi, perché l’Amerigo Vespucci è una Nave Scuola.Una vecchia Signora del mare
Con i suoi 88 anni portati splendidamente, la Vespucci è la nave più antica in servizio nella Marina Militare.
Varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia, luogo di costruzione e allestimento, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno. Da allora questa vecchia Signora del mare non si è mai fermata (ad eccezione del 1940, a causa degli eventi bellici, e degli anni 1964, 1973 e 1997, per lavori straordinari di manutenzione) svolgendo ogni anno, dalla primavera all’autunno, l’attività addestrativa mentre il periodo invernale è dedicato alla manutenzione.La più bella nave del mondo
Molte le storie legate alla vita della nave, una in particolare:

“E’ il 1962 e la portaerei americana USS Independence solca il Mediterraneo. Ad un tratto sul radar appare una sagoma e subito la domanda di rito «Chi siete?». La risposta arriva immediatamente «Nave Scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana». La portaerei spegne i motori, interrompe la navigazione e suona tre volte la sirena per salutare al grido di «Siete la più bella nave del mondo»”.

Ormeggiato nel porto mediceo di Livorno, questo gioiello e vanto della Marina Militare dopo il suo arrivo è rimasto per alcuni giorni a disposizione dei visitatori che volevano salire a bordo e noi ne abbiamo approfittato.La nostra visita alla Nave
L’Amerigo Vespucci è un veliero, anzi il veliero per antonomasia. Quindi la forma corretta è al maschile, “il” Vespucci e non “la” Vespucci, ma l’attaccamento a questa nave è tale da farcela chiamare, almeno qui in Toscana, “la” Vespucci, vedendola prima di tutto come Nave Scuola, come una grande maestra, una signora dei mari.A vederla ormeggiata al porto, accanto ad un traghetto, sembra quasi un miraggio, non sembra vera. Immediato il rimando ad un vascello ottocentesco. Sofia con un po’ di fantasia l’ha paragonata alla nave di Jack Sparrow nella saga dei Pirati dei Caraibi.
Due cose colpiscono immediatamente: la maestosità e l’eleganza.
Eleganza nelle forme e nei particolari, a partire dalla prora con la polena in bronzo dorato che rappresenta Amerigo Vespucci, il celebre navigatore fiorentino di cui la nave porta il nome. A incorniciare la polena dei fregi in legno ricoperti di foglia d’oro zecchino, mentre un altro bellissimo arabesco, sempre ricoperto di foglia d’oro zecchino, è a poppa.Maestosità nelle misure: lunghezza totale della nave 101 metri, larghezza 15,56 metri.Maestosità anche per lo svettare dei tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, più il bompresso a prora, un vero e proprio quarto albero, tutti con relativi pennoni. L’altezza degli alberi sul livello del mare è di tutto rispetto: ben 54 metri per la maestra.Inoltre ci sono le vele: quadre e di taglio (i fiocchi, gli stralli e la randa) per un totale di 24 vele con una superficie velica di 2.635 metri quadri in tela olona, un tessuto di canapa molto resistente. Noi purtroppo le vediamo ammainate…. perché è a vele spiegate che la nave si mostra in tutta la sua bellezza.La manovra delle vele si attua per mezzo di cavi di diverso diametro, per un totale di circa 36 Km.Una volta saliti sul ponte di coperta, cioè sul ponte esterno, compare un altro protagonista della nave: il legno o per meglio dire i vari tipi di legno, tutti lucidissimi.Le varie parti della nave utilizzano essenze diverse a seconda delle esigenze richieste:
teak per il ponte di coperta, la battagliola e la timoneria, mogano, teak e legno santo per le attrezzature marinaresche, frassino per i carabottini, rovere per gli arredi del Quadrato Ufficiali e per gli alloggi Ufficiali, mogano e noce per la Sala Consiglio. Poi c’è l’ottone, così lucido da potercisi specchiare, merito dei circa 90 allievi nocchieri che si occupano quotidianamente della manutenzione della nave.L’attenzione dei bambini è richiamata dalla campana…Oltre alle vele, due motori diesel e un motore elettrico ma la vera forza motrice della nave è l’equipaggio, composto da 264 militari, cui si aggiungono durante le Campagne di Istruzione gli Allievi e il personale dell’Accademia Navale, arrivando a circa 400 unità. Ovviamente durante la visita il personale di bordo è ridotto al minimo ma un filmato visibile a poppa rende perfettamente l’idea della Nave con l’equipaggio al completo. L’ammaina bandiera
Al calar del sole abbiamo avuto la fortuna di assistere alla cerimonia dell’ammaina bandiera.
E’ una cerimonia fatta con lentezza, un momento di raccoglimento solenne. La bandiera viene calata dall’asta di poppa facendo attenzione che i suoi lembi non tocchino la coperta, mentre i militari la salutano portando la mano destra al cappello. Una volta ammainata viene piegata seguendo movimenti ben precisi e riposta a cura del Comandante.Il motto
Il motto della nave è “Non chi comincia ma quel che persevera“, frase attribuita a Leonardo da Vinci. Non è tanto il cominciare quel percorso, quanto piuttosto portarlo fino in fondo, un chiaro riferimento alla severa formazione dei futuri ufficiali della Marina Militare che ben si adatta anche alla nave e alla sua lunga carriera.
Originariamente il motto era “Per la Patria e per il Re”, sostituito dopo il secondo conflitto mondiale con “Saldi nella furia dei venti e degli eventi” e nel 1978 con quello attuale.Il “primo” Amerigo Vespucci
L’attuale Amerigo Vespucci in realtà ha avuto un predecessore con lo stesso nome. Il primo Amerigo Vespucci era un ex-incrociatore a motore e a vela, adattato nel 1893 a nave scuola per gli allievi della Regia Accademia Navale. Alla fine del 1927 fu posto in disarmo e destinato a Venezia come Nave Asilo per l’educazione degli orfani dei marinai.La Cristoforo Colombo
L’Amerigo Vespucci aveva anche una nave sorella (molto simile ma non identica), la Cristoforo Colombo, un poco più piccola di dimensioni e più vecchia, varata il 4 aprile 1928, anch’essa Nave Scuola. Insieme costituivano la Divisione Navi Scuola ed effettuarono varie campagne di istruzione fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1949, a seguito del trattato di pace firmato a Parigi, la Cristoforo Colombo fu ceduta all’Unione Sovietica che, con il nome di Dunay (Danubio), la impiegò come nave scuola militare fino al 1959. Nel 1961 avrebbe dovuto essere sottoposta a importanti lavori di manutenzione, ma a seguito di un incendio le autorità sovietiche decisero di abbandonare il progetto, radiandola definitivamente nel 1963.Fiore all’occhiello della nostra Marina Militare, la nave Amerigo Vespucci rappresenta l’Italia nel mondo, l’eccellenza italiana. Ambasciatrice della tradizione marinara, ma soprattutto dell’arte, della cultura e dell’ingegneria italiana, dal 2007 è anche ambasciatrice dell’UNICEF.
Quando e dove visitare la nave.
Nei mesi primaverili, estivi e autunnali, durante le Campagne d’Istruzione della Marina Militare Italiana, nei porti dove effettua le soste. Nei mesi invernali quando rimane ormeggiata a La Spezia, presso l’Arsenale. Maggiori dettagli sul sito della Marina. L’ingresso è gratuito.

http://www.marina.difesa.it/

Donatella

Donatella

Sono Donatella, mamma di Lorenzo e Sofia. I "bimbi" sono loro e "bimbiagiro.it" è il nostro blog. In questi articoli c'è una parte dei nostri ricordi, delle nostre storie, ma anche tanti spunti per nuove esperienze...